
di Ludovica Carlucci
Quante ne abbiamo viste in questa stagione. Siamo “quasi” giunti al termine con il Napoli, criticato più volte e in diverse occasioni, ma anche
esaltato a dovere nel momento in cui gli azzurri infilavano vittorie fondamentali che hanno poi permesso successivamente alla compagine di Spalletti di arrivare a questo punto. Basti ricordare come la squadra partenopea abbia concluso un gennaio che si presentava da incubo fra Coppa d’Africa e varie indisponibilità con 10 punti e con nessuna rivale che è riuscita a fare meglio in zona Champions permettendo così agli azzurri di agganciare il Milan che in quel momento era al secondo posto. Ogni pedina ci ha messo del suo, ovviamente sotto il lavoro tecnico-tattico, ma anche e soprattutto psicologico, del mister azzurro che li ha spinti ben oltre quello che forse ci si poteva aspettare a giudicare dalla scorsa stagione.
Ad attendere i partenopei ora ci saranno un paio di mesi no stop, un vero e proprio rush finale emozionante per quasi tutti i club, sicuramente con un pizzico di “sale” in più per chi è al vertice della classifica. Un mini campionato da sette partite in cui il Napoli proverà ad approfittare dei passi falsi (sperandoche ce ne saranno!) del Milan in chiave Scudetto. Dopo l’Atalanta, non ci sono big match, né scontri diretti, ma i quindici giorni che seguiranno saranno fondamentali per capire se il Napoli potrà lottare fino alla fine. Ad attendere gli azzurri le sfide con Fiorentina e Roma al Maradona, poi una serie di partite abbastanza “como-
de” sulla carta, ma da non sottovalutare. Di sicuro una cosa è certa: il posto in Champions non è in discussione.