
Quando non è in campo alcuni tifosi e opinionisti osano affermare che la manovra del Napoli diventa perfino più fluida e veloce. Ma quando Lorenzo Insigne si posiziona sulla fascia sinistra e gioca come sa fare, tutto il Napoli ne trae beneficio. Lo si è visto domenica contro il Benevento: il capitano azzurro ha letteralmente trascinato i suoi verso la vittoria finale in una gara che dopo 30′ di gioco si era messa davvero male per la squadra di Gattuso passata in svantaggio per mano del fratello di Lorenzo, Roberto. Fino al gol del pareggio, il Napoli ha rivissuto gli incubi della notte di Europa League, terminata con un’incredibile e inaspettata sconfitta contro i modesti olandesi dell’AZ Alkmaar. Ma per fortuna domenica allo stadio Vigorito in campo c’era il miglior Lorenzo Insigne della stagione che ha sopperito alle carenze dei suoi compagni di reparto che, al contrario, non erano in vena.
Osimehn e Mertens sono rimasti imbrigliati nella rete difensiva della squadra di Pippo Inzaghi ed è toccato al solo Lorenzo dimenarsi per trovare spazi per lui e i compagni. La prima rete, annullata giustamente per fuorigioco, è stata il preludio del gol del pareggio che Insigne ha messo a segno qualche minuto dopo con un gran tiro di sinistro dal limite dell’area di rigore del Benevento. Il pallone, telecomandato, ha toccato la traversa e ha varcato la linea di porta: a quel punto Insigne ha sfogato tutta la rabbia accumulata durante la gara e quella che si era insinua dentro di lui dopo la sconfitta in Europa League e il lungo stop che lo ha costretto per alcune settimane a stare a riposo.
Il gol di Lorenzo Insigne contro il Benevento
Non appena si è rimesso a posto, Gattuso gli ha consegnato nuovamente fascia e scettro e lui ha ripagato come sa: giocando una gara sontuosa, la migliore della stagione. Ha dribblato, ha fraseggiato con i compagni, si è proposto in appoggio, ha aiutato il centrocampisti andando in pressione sugli avversari, si è creato da solo occasioni da gol e, soprattutto, ha segnato la rete del pareggio che ha avviato la rimonta azzurra completata da Petagna, subentrato dalla panchina. Insomma, Lorenzo Insigne ha vestito i panni del leader, da vero capitano e simbolo di una squadra che senza di lui in campo si sente orfana del suo trascinatore. E anche i tifosi lo hanno finalmente eretto simbolo del Napoli e della napoletanità in campo e fuori. È stato bravo Gattuso a puntare su di lui anche domenica, nonostante il Napoli nella partite precedenti contro Genoa e Atalanta, senza di lui, fosse riuscito a trovare facilmente la via del gol con Lozano che sulla corsia di sinistra aveva dimostrato di trovarsi pienamente a suo agio.
Ma con Insigne in campo è tutta un’altra storia. Sarà anche vero che la manovra è un pò più rallentata, ma il capitano azzurro è l’unico calciatore italiano in questo momento che può risolvere un partita e per fortuna questo talento puro veste la maglia azzurra e non la sfilerà via fino a quando potrà giocare a calcio. Lorenzo Insigne potrebbe diventare l’ultima bandiera di una squadra italiana, come lo è stato Francesco Totti per la Roma: De Laurentiis, infatti, è pronto a proporgli un contratto a vita.