È durata tutta la notte la veglia in onore di Diego Armando Maradona, il Pibe de Oro di Napoli che ieri à morto a Buenos Aires. La notizia ha fatto il giro della città in pochi minuti e in meno di mezz’ora una folla di tifosi giovani e anziani si è riversata nelle strade del centro storico, i Quartieri Spagnoli dove sorge il murales più famoso del campione argentino. La veglia è proseguita fuori lo stadio San Paolo, tempio del calcio cittadino dove Maradona ha dato il meglio di sé trascinando la sua squadra sul tetto del calcio italiano e europeo.
C’erano i nonni, i figli e i nipoti: tre generazioni accomunate dall’amore per un calciatore che ha lasciato tra i vicoli di Napoli un ricordo indelebile come testimoniano le decine di edicole votive a lui dedicate, i murales, le fotografie nei bar e nei locali, i ragazzini con indosso la maglia numero dieci del Napoli campione d’Italia.
Ecco perché da questa mattina la città si è risvegliata orfana del suo idolo, un uomo prima che calciatore, diventato il simbolo del riscatto sociale di un intero popolo contro lo stra-dominio delle potenze del nord. Negli anni anni ’80 dichiararsi napoletano era un onore, perché significava essere tifoso di Diego, il giocatore di calcio più forte di tutti i tempi. Ma soprattutto l’uomo che, nonostante le tante cadute, è sempre riuscito a rialzarsi perché la sua forza erano le persone che lo amavano e per le quali ha combattuto fino all’ultimo giorno.
Oggi è il momento del dolore, ma anche dei ricordi: sono centinaia quelli raccolti sui social di chi lo ha incontrato almeno una volta e chi ha avuto la fortuna e l’onore di ammirare le sue gesta dagli spalti gremiti del San Paolo, anzi dello stadio Diego Armando Maradona. E poi ci sono i giovanissimi che non hanno mai visto Diego dal vivo, ma lo hanno potuto ammirare nei racconti dei padri, degli zii e dei nonni, quelli che oggi piangono come se avessero perso un figlio. Perché Diego Armando Maradona era il figlio di questa città.
Tra i tanti commenti e articoli pubblicati oggi c’è una frase che racconta la grandezza di Maradona per il popolo napoletano. L’ha scritta Roberto Saviano su Repubblica: “Gran parte dei momenti felici della mia infanzia passati con mio padre li devo a te“. Questo era Diego Armando Maradona per i napoletani.