Spalletti: “Partita con l’Empoli ci ha distrutto il lavoro di un anno intero, ma ora sappiamo come reagire”

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During the Italian Serie A Football match SSC Napoli vs US Sassuolo on October, 2022 at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples In Picture: Coach Luciano Spalletti

Dopo la bella vittoria in Champions ad attendere gli azzurri ci sarà l’ostico impegno di campionato con l’Empoli in programma domani sabato 25 febbraio alle ore 18 allo stadio Carlo Castellani. Il tecnico partenopeo Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa da Castel Volturno per presentare la sfida. Di seguto le sue parole: “Prima di tutto vorrei comunicare il mio dispiacere per la morte di Maurizio Costanzo, sono davvero molto dispiaciuto, perdiamo un uomo importante per le tante cose che ha fatto e sono vicino al dolore della famiglia. L’anno scorso ad Empoli il punto più basso? Quel momento ha aiutato a costruire questo Napoli?  Credo ci siano stati passi avanti importanti dopo le sconfitte, la lettura e le gestioni di situazioni simili è stata ammortizzata bene. E’ una partita delicatissima per la loro precisa geometria tattica, noi dovremo dilatare la loro compattezza. Loro hanno un modo di giocare che viene da lontano, sanno stare in campo benissimo, hanno calciatori forti, fortissimi tipo Vicario, ormai ne parlano tutti, Parisi, Baldanzi, sono calciatori che noi ci troveremo il prossimo anno nelle grandi squadre a confrontarsi per l’alta classifica e già ora sanno come comportarsi in campo, poi c’è l’esperienza di Luperto che abbiamo avuto e doveva giocare con continuità, tutti segni della difficoltà della gara e dovremo essere bravi. Lei ha mai fatto il fabbro? Io sì, con gli occhiali da fabbro si vede solo davanti, di lato no perché c’è la barriera”.

“La mia carriera è iniziata ad Empoli? Sono partito da lì e sono molto grato ad Empoli, visto che l’ha citato facciamo una parentesi corretta. Nel calcio cerchiamo continuamente modelli da cui prendere qualcosa e per lavorare in maniera corretta bisogna imparare e da quelle parti c’è possibilità di vedere come si fa calcio. Lì di spunti su come fare calcio e di una visione futura se ne possono trovare tanti. Io sono stato favorito nel lavorare lì con quella impostazione, 7 anni tra allenatore e calciatore, 20 da tifoso, ne ho avuto benefici e strada facendo si fanno nuove esperienze”.

“Come sta la squadra e possibili rotazioni? Gli abbiamo dato un giorno di recupero totale dopo Francoforte. Potevamo fare un allenamento di recupero, ma riportarli nello spogliatoio era già riportarli alle cose di tutti i giorni, poi abbiamo dei preparatori molto bravi, sanno benissimo indicarmi il carico muscolare che dobbiamo fare negli allenamenti successivi. Noi lavoriamo in modo da non addizionare fatica su fatica. Quando si vincono le partite così sono dei massaggi alla testa oltre che ai muscoli e funzionano più di un massaggio di un professionista. Stanno tutti bene e poi è chiaro che cerchiamo di scegliere meno possibile anche se per me non è facile perché di dubbi ne ho sempre tanti per la qualità dei calciatori”.

“C’è un aggettivo che non ho ancora usato per questo Napoli? Non fare confusione tra il lavoro e la scaramanzia. Se uno non parla dicono è per scaramanzia, ma è per il lavoro. Dopo una partita si mette un pannello, non ci pensiamo, poi chi vuole comprare lo spumante… qui non c’è, oggi è il compleanno di Rrahmani altrimenti non ci sono pasticcini e spumante. Qui si lavora in maniera corretta, la partita con l’Empoli ci ha distrutto il lavoro di un anno intero, non del poter vincere o meno, ma proprio per l’equilibrio, la forza, potevamo perdere ma c’era sempre stata una reazione mentre lì fu brutta perché potevamo andare 3-0 e invece perdemmo e quelle gare diventano devastante e soffrimmo tantissimo. Capisco che voi facciate fatica a interpretare la difficoltà delle partite come queste, ma noi non dobbiamo farlo, venendo qui sarebbe più facile per voi capire certi discorsi. Non c’è nessuna scaramanzia! Vogliamo vincere per la nostra città, lo sentiamo, lo percepiamo. Non bisogna fare il minimo errore, a volte anche non volendo vengono fuori e sono determinanti per ribaltare le situazioni. Dall’euforia non deve iniziare la presunzione che mette fine alla crescita”.

“Napoli modello per il calcio italiano? Non lo so se può diventare un modello, la nostra impostazione è questa, giocare un buon calcio, per le nostre caratteristiche per fare più risultati possibili. I complimenti ci fanno piacere, ovviamente. Sui sostituti poi, se ragioniamo su Di Lorenzo che si propone sempre così, perché devi cercare un sostituto? Oppure Osimhen che all’80’ lo vedi così e poi ti strappa ancora, lui è disponibile a quel sentimento per l’aiuto ai compagni. Gli altri non sono uguali, sono differenti: poi c’è chi ha bisogno di recuperare, non ha un motore potentissimo e dopo alcuni km devono fare una pausa. Quando hai due forti invece è meglio se funzionano tutti perché il titolare poi alla lunga può abbassare, a meno che non sia Di Lorenzo, Osimhen, Lobotka… sono valutazioni per gli altri da fare per evitare rischi”.

“Perché Anguisa non ha mai giocato in una big europea? Io non devo spiegare tutto (ride, ndr). Spesso si è detto di Lobotka, ma io sono fortunato, lo conoscevo dai tempi dell’Inter, me lo segnalò Pane, un mio collaboratore che giocava davanti alla difesa, ha allenato squadre importanti in B e C. Mi ricordo che pensammo di aggiungere un giocatore, poi facemmo giocare Brozovic, ma non potevamo spendere quei soldi per Lobotka e quando sono arrivato sapevo benissimo chi fosse. Di solito funziona così, il direttore fa un nome o ascolta se conosci qualcosa, qui ho Beccaccioli che di giocatori ne conosce tanti, a volte parla col direttore e qualche nome lo tira fuori anche lui, poi il direttore ti dice i nomi sul taccuino e si vanno a guardare. Di lui non ce n’è stato bisogno, lo conoscevamo già. Pane mi disse guarda questi qui che è bravo. Anguissa? Mi garbava fare un complimento a Lobo e Pane (ride, ndr), ma Anguissa è fortissimo, è extra-large per i complimenti, si sovrappone in bandierina, crossa, poi loro ripartono e lo trovi a contrastare. E’ uno da raggio d’azione per tutto il campo, con una forza e continuità senza sosta”.

Napoli 10/09/2022, durante la partita di calcio valida per il campionato di serie A anno 2022/23, tra le squadre di SSC Napoli e FC Spezia allo stadio Diego Armando Maradona
In foto: Luciano Spalletti coach of SSC Napoli

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